Il primo giorno della residenza UNIDEE 2009, il 15 giugno, ho ricevuto un'email dall'ufficio UNIDEE nella quale mi veniva offerto un posto nel programma, posto originalmente dato a un artista ruandese che non aveva potuto accettare a causa di un problema con il visto.


Il suo problema e' stata la mia fortuna - ho preso la sua borsa di studio e la sua residenza.


Ma presto anche io ho avuto problemi con il visto. Sebbene sia potuta entrare in Italia e stare con un visto turistico di 90 giorni, questo tempo non e' stato sufficiente per completare il programma UNIDEE.


Per fortuna o purtroppo, ho ricevuto un'informazione sbagliata da un impiegato della Questura di Biella. Mi aveva detto che avrei potuto estendere il periodo di 90 giorni spendendo un numero equivalente fuori dall¡¯Italia. In altre parole, potrei completare il programma se spendessi un paio di settimane a Londra o a Parigi.


Questo non era vero. Ma ho scoperto che non era vero solo a settembre, quando mancavano soltanto 30 giorni. 


A causa di un consiglio sbagliato e di un sistema di visti di tipo bizantino, ho passato la maggior parte del mio tempo a Biella risolvendo il problema con il visto. Di fronte a un'informazione contraddittoria ricevuta da burocrati che operano all'interno di un processo non trasparente, mi sono trovata ad avere a che fare con i grossi carichi del sistema di immigrazione.


Sono venuta qui, a Biella, in Italia, per sviluppare il mio progetto di trovare una donna scomparsa a Biella. Ma sulla base di cio' che mi ha detto il colonnello dei Carabinieri, sembra non esserci nessuna donna italiana scomparsa in Italia. Le uniche cose assenti sono un artista ruandese, Jean de Dieu Minani, e 9 giorni per completare il programma. 


Ancora una volta, a causa di una scappatoia nella legge italiana, c'era un modo per girare intorno a questa difficile situazione: ottenere una dichiarazione di presenza datata un mese dopo la mia effettiva data di arrivo. Ma tutti i problemi incontrati fino a quel momento mi hanno fatto dubitare sulla mia abilita' di barcamenarmi all'interno del sistema, e non ho voluto rischiare di avere ulteriori complicazioni.


Quindi ho deciso di partire secondo il mio visto, qualche giorno prima di completare la mia residenza. Lo faccio per due ragioni - per egoismo, in modo da poter viaggiare liberamente in Europa, e, principalmente, per mostrare il modo in cui il sistema funziona.


Non voglio perdere il mio diritto di ritornare in un paese di Schengen.


Voglio mostrare gli effetti di questo processo sulle persone, e cosa questo significa per il diritto di base, umano, di viaggiare liberamente. 

Quindi, con  dispiacere, sono la donna scomparsa a Biella, in Italia.

Bona Park. 2009

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